Quarta maglia iridata per l’olandese. Le azzurre protagoniste di una gara d’attacco portano a casa una medaglia con la bergamasca, abile a resistere in salita per poi giocarsi le sue carte in volata. Niamh Fisher-Black si aggiudica il titolo mondiale Under 23.
Wollongong, 24 settembre 2022 – Terza medaglia per l’Italia a questi campionati del mondo di ciclismo in Australia. La conquista Silvia Persico, al termine di una gara resa dura dalla pioggia e che ha visto trionfare l’olandese Annemiek Van Vleuten che corona una stagione per lei fantastica con i successi di Giro, Tour e Vuelta.
Silvia Persico cede alla belga Lotte Kopecky nella volata del gruppo inseguitore nel quale è presente anche Elisa Longo Borghini, decima, e la neozelandese Niamh Fisher-Black, che si aggiudica il titolo mondiale Under 23.
Soddisfazione per la 25enne di Cene, già medaglia di bronzo ai Mondiali di ciclocross lo scorso inverno a Fayetteville. “E’ stata una corsa dura – commenta dopo l’arrivo -. Sulle ultime due ascese ho sofferto tanto. Sono riuscita a tenere la ruota delle più immediate inseguitrici e una volta riprese le prime non pensavamo certamente al numero di Annemiek, che ha sofferto tanto quanto la sottoscritta in salita. Io la davo indietro.. invece eccola sbucare all’improvviso. Non avevo le gambe per andarle dietro. Per la volata sapevo che Lotte era l’avversaria più pericolosa. Ho preso la sua ruota, ma non sono riuscita a superarla.”
Contenta di questa medaglia? “Sicuramente. Ripaga del lavoro fatto da tutta la squadra. E’ stato un gruppo fantastico e la prima cosa che ho detto alle mie compagne una volta tagliato il traguardo è stato che mi dispiaceva di non essere riuscita a fare meglio. Per me si tratta della conclusione di una stagione fino ad oggi molto positiva.”
Il CT Paolo Sangalli è soddisfatto: “Su un percorso simile sinceramente non potevamo fare di più di quello che abbiamo fatto. Elena Cecchini e Vittoria Guazzini sono state abili a tenere la corsa fino a due giri dal termine. Poi era giusto che rendessimo la gara più dura possibile, perché portare in volata la Vos sarebbe stato un suicidio. Silvia è stata brava a resistere nei giri finali, così come Elisa Longo Borghini, che ha provato più volte a lasciare tutte. Quando corri contro un talento come quello dell’olandese, in grado di sfruttare oltre alle sue grandi doti fisiche anche una consolidata esperienza, può accadere quello che è accaduto oggi. Siamo ancora sul podio, credo che questo sia un ottimo risultato”.
In effetti il gruppo diretto da Paolo Sangalli ha mostrato, per buona parte della gara, solidità e compattezza. A parte le fughe iniziali, sono proprio le azzurre a tenere insieme la corsa grazie a Vittoria Guazzini, Elena Cecchini e Marta Bastianelli. Quando mancano quattro giri alla conclusione dal box dell’Italia parte l’ordine di forzare ancora il ritmo, per cercare di isolare la Vos. In realtà il primo vero affondo lo lancia la tedesca Lippert, che sulla penultima ascesa scompiglia le carte. Elisa Longo Borghini risponde subito, mentre dietro Silvia Persico e Sofia Bertizzolo contengono il distacco e si accodano alle olandesi, apparse sorprese. Proprio la Van Dijk si incarica di riportare sotto la Van Vleuten ed anche la Vos. Al suono della campana sono in testa una ventina di atlete. Al nuovo passaggio su Mount Pleasant, però, si ripete il copione del giro precedente. Attacca la Lippert, a cui rispondono la Longo Borghini, la Niewiadoma e la Moolman Pasiietro. Il distacco è contenuto e quando manca circa 1,5 km avviene il ricongiungimento. La Van Vleuten appare in difficoltà, leggermente staccata, ma non è così. Come si riunisce il gruppo dalle retrovie parte con una progressione impressionante la campionessa olandese. Nessuno ha la forza di inseguirla. Mentre lei viaggia verso il quarto titolo mondiale (2 su strada e 2 a cronometro), la volata delle battute vede la Kopecky avere la meglio sull’azzurra.
Nella top 10 anche Elisa Longo Borghini, che subito dopo l’arrivo dichiara: “La Van Vleuten è stata brava a sorprendere tutte. Quando ci siamo rese conto di cosa stesse accadendo era ormai troppo tardi. Io ho attaccato diverse volte, ma non c’è stato nulla da fare. Sono sinceramente contenta per questa medaglia, che premia il grande lavoro di tutte noi.”
Sofia Bertizzolo chiude al 17° posto, a 13″ dalle prime. Per lei una gara di grande abnegazione; con la sua azione ha permesso a Silvia Persico di tornare sulle prime dopo che si era staccata in salita e, poi, ha recuperato sulla fuga, pericolosa, della svizzera Reusser. Più dietro, Silvia Zanardi, 31^ a 4’57”, che si è staccata in occasione della prima accelerazione della Lippert. Nella stessa azione in difficoltà anche Elisa Balsamo, 49^ a 7’39”. La campionessa piemontese ha tagliato il traguardo in compagnia di Elena Cecchini (48^). 71^ Marta Bastianelli, a 12’42”. Non termina la gara Vittoria Guazzini, autrice di una prova maiuscola nei primi 130 chilometri di corsa.
Antonio Ungaro
foto Bettini